Paolo Miorandi racconta il manicomio di Nannetti. Suona Michele Bonifati
MARTEDÌ 12 LUGLIO
Frida Books. Libri en plein air. Paolo Miorando presenta Nannetti. La polvere delle parole (Exorma). In collaborazione con la Libreria Ubik. Ore 18.30.
Parole e musica. Paolo Miorandi racconta il manicomio sulle note della chitarra di Michele Bonifati.
Racconta la vicenda di Oreste Fernando Nannetti, del suo genio e della straziante banalità dell’istituzione manicomiale in cui ha vissuto per quasi tutta la sua esistenza, Paolo Miorandi, psicoterapeuta dedito alla scrittura che a Frida nel parco presenta Nannetti. La polvere delle parole (Exorma edizioni), martedì 12 luglio, alle 19. Nannetti. conosciuto anche come NOF4, con la fibbia della sua “divisa da matto” ha trasformato il muro del padiglione in cui ha vissuto in un immenso graffito considerato oggi, a livello internazionale, un esempio unico di Art Brut.
Oreste Fernando Nannetti nato a Roma il 31 dicembre 1927 e morto a Volterra il 24 novembre 1994, era anche conosciuto con lo pseudonimo NOF4, ispirato al numero di matricola che gli venne assegnato all’ingresso nel manicomio di Volterra: trascorre quasi per intero la sua esistenza passando di istituto in istituto, di ospedale in ospedale. Da ultimo approda al manicomio di Volterra dunque, nel padiglione Ferri, il reparto giudiziario. Aldo Trafeli, uno degli infermieri della sorveglianza, si accorge che Nannetti con la fibbia della sua “divisa da matto” sta trasformando il muro del padiglione in un immenso graffito considerato oggi, a livello internazionale, un esempio unico di Art Brut. Incide segni indecifrabili, parole e disegni. Ora dopo ora, giorno dopo giorno, chiuso in un totale mutismo, segnando l’intonaco scrive il libro della sua sopravvivenza.
Aldo Trafeli è un personaggio chiave di questa storia, è forse l’unico che riesce ad accedere ai pensieri di Nannetti, che “traduce” la sua opera. Trafeli copia e trascrive il graffito, mentre il muro a poco a poco si sbriciolerà e le parole torneranno ad essere polvere, pagine strappate da un quaderno di sabbia e calce.
Il libro di Paolo Miorandi è una partitura a tre voci: quella di Nannetti, quella di Trafeli e quella del narratore che si rincorrono e si confondono sulla pagina raccontando la vicenda di Nannetti e delle altre figure che si muovevano sullo sfondo della straziante banalità dell’istituzione manicomiale.
Miorandi all’inizio del millennio, visita più volte i padiglioni abbandonati del manicomio, raccogliendo questa storia dalla viva voce di Aldo. Nel 2021 tornerà a Volterra assieme al fotografo Francesco Pernigo, andrà in cerca dei «resti», per farsi ancora una volta interprete del lavoro compiuto dal tempo sulle parole di Nannetti. Nannetti, la polvere delle parole è il frutto di questo nuovo pellegrinaggio laico.
La lettura
Paolo Miorandi è nato e vive a Rovereto in Trentino. Lavora come psicoterapeuta e dedica alla scrittura parte del suo tempo. In questa lettura scenica intreccia parole e silenzi con le note della chitarra di Michele Bonifati. Assieme evocano i luoghi e le voci di una storia singolare che parla di esclusione, follia, scrittura, sopravvivenza, e della necessità che talvolta gli umani hanno di fare piccoli segni, come se, cucendo assieme lettere e parole potessero ricucire anche i pezzi dei mondi che continuamente vanno in frantumi.
Michele Bonifati vive e lavora a Modena. Chitarrista e compositore, si è diplomato al conservatorio di Parma, insegna chitarra elettrica e suona in collettivi e gruppi jazz con i quali ha inciso dischi e partecipato a festival in Italia e all’estero. Il suo primo lavoro come solista è ispirato alle canzoni di Bob Dylan (A different kind of Bob Dylan, 2016).